Con l’arrivo della primavera, arrivano anche i sintomi delle allergie ai pollini, graminacee, parietarie, ecc. A causa dei cambiamenti climatici, sempre più persone soffrono di fenomeni allergici.
Gli occhi cominciano a lacrimare, il naso a diventare rosso e peggio ancora se soffri anche di asma, avvertirai un senso di mancanza d’aria, la gola che sembra chiudersi e difficoltà a respirare.

Se da un lato puoi curarti con i farmaci, dall’altro non sai che l’alimentazione gioca un ruolo importante. In questo periodo di allergie, il sistema immunitario reagisce agli allergeni, riconosciuti come sostanze estranee all’organismo e, produce una maggiore quantità di citochine infiammatorie e di istamina.
In seguito all’entrata dell’allergene nell’organismo, si verificano una serie di reazioni nei mastociti, che provocano il rilascio di istamina.
Quando si lega a particolari cellule nella parete dello stomaco, viene secreto l’acido cloridrico.
Quando si lega ai recettori sulla superficie delle cellule dei grandi vasi sanguigni, le arterie si dilatano, abbassando la pressione.
Quando si lega ai capillari, diventano più permeabili e i fluidi trasudano, con reazioni quali naso che cola, edemi, gonfiore e ritenzione idrica.
Un’alimentazione scorretta, porta ad avere problemi intestinali, quindi un’infiammazione intestinale causa una reazione a catena, dato che l’intestino e le mucose del nostro corpo sono collegati (sistema MALT, cioè tessuto linfoide associato alle mucose). Si parla di reazione crociata.
Il fenomeno delle reazioni crociate si verifica perché in molti alimenti sono presenti molecole simili a quelle presenti nei pollini, che vengono riconosciute dal sistema immunitario anche per ingestione innescando così la reazione.

Ad esempio se sei allergica alle betulacee, dovresti evitare il consumo giornaliero di mele, pere, pesche, prugne, carote, sedano, prezzemolo e nocciole.
Se sei allergica alle graminacee dovresti evitare nelle fasi acute: orzo, avena, mais, soia, riso, segale, frumento, sedano, peperoni, pomodori, patate, melanzane, carote, kiwi, meloni, angurie, agrumi, albicocche, ciliegie, mele, pere, banane, noci, mandorle, prugne.
Se invece sei allergica all’artemisia e alle composite, dovresti escludere durante la fioritura di queste piante alimenti come: camomilla, cicoria, tarassaco, prezzemolo, finocchio, sedano, carote, cipolle, olio e semi di girasole, meloni, angurie, zucca, mele, banane, anice, cumino, coriandolo e le altre spezie.
Se sei allergica alla parietaria, soprattutto in fase acuta dovresti evitare piselli, fagioli, patate, basilico, ortica, soia, arachidi, pistacchi, melone, kiwi, ciliegia, more di gelso.
L’allergenicità è dovuta quindi, a proteine presenti nell’alimento che hanno struttura simile alle proteine degli allergeni.
A seconda del tipo di proteina, si valuta se escludere completamente l’alimento dalla dieta o se è possibile mangiarlo e in che quantità.
Ci sono cibi a elevato potere antiallergico, in grado di ridurre i sintomi diminuendo lo stato di infiammazione generale. Al primo posto il cavolo-verza, poi lattuga, prezzemolo, rafano, ravanello nero e rosso: tutte verdure che contengono, tra le altre cose, molta vitamina C.
Gli oli ad alto contenuto di acido linolenico possono rivelarsi utili: non quello di oliva, in questo caso controindicato agli allergici a questa pianta, quanto l’olio di soia, mais e girasole.
L’uva rossa, è un antiallergico per la ricchezza di resveratrolo, così come la mela ma per la clorofilla e la quercetina, un antiossidante presente nella buccia che è stato associato ad una migliore funzionalità polmonare.
Rispettando il fabbisogno giornaliero di omega 6 e di omega 3 si contrasta l’infiammazione, si mantengono elastiche le membrane cellulari e in salute anche l’apparato respiratorio.
Bibliografia
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