La mia storia

Sono la dottoressa Concetta Zito, biologa nutrizionista ed affetta da artrite reumatoide.

L’artrite ha condizionato la mia adolescenza, non sapevo come affrontarla.

Brancolavo nel buio, avevo solo 13 anni quando mi fu diagnosticata.

E per oltre 15 anni della mia vita è stata il martello pneumatico che, giorno dopo giorno ha distrutto le mie articolazioni.

Continuavo a vedere le mani gonfie al mattino,  violacee in inverno a causa del Reynaud, mi sentivo priva di energie, la pancia sempre gonfia, vedevo i rotolini sui fianchi, provavo forti dolori mestruali, ed avevo difficoltà ad allacciarmi le scarpe.

Volevo provare a sentirmi libera da quella gabbia che mi vedevo intorno, libera dalle continue visite specialistiche ed analisi, ero stufa di sentirmi così VULNERABILE.

Ero stufa di provare quel senso di insoddisfazione, di angoscia, di disagio ogni giorno.

Non mi sono arresa, ho studiato e messo a punto un metodo che, mi ha permesso di incatenere l’artite mandandola in remissione.

Sono riuscita a fare in modo che l’alimentazione diventasse il mio principio attivo.

Nel momento in cui mi sono accorta che il percorso intrapreso, stava funzionando, ho ripensato che ne era valsa la pena di cambiare delle abitudini alimentari, di provare nuovi alimenti, di rinunciare anche a qualche alimento che mi faceva male.

Sapevo di avere un problema, ma non ero cosciente che potesse esistere una soluzione per risolverlo.

So benissimo che una patologia autoimmune non scompare, una volta che si attivata è per sempre, proprio come un diamante!

Ma, come un diamante sta incastonato nella pietra, così ho relegato l’artite, immaginandola all’interno di una piccola cella del mio corpo.

Sono rinata dalle mie stesse ceneri, come la Fenice ed ho capito che il mio scopo era quello di aiutare chi come te si è rivista nelle mie stesse condizioni.

Sono la dottoressa Concetta Zito, biologa nutrizionista ed affetta da artrite reumatoide.

L’artrite ha condizionato la mia adolescenza, non sapevo come affrontarla.

Brancolavo nel buio, avevo solo 13 anni quando mi fu diagnosticata.

E per oltre 15 anni della mia vita è stata il martello pneumatico che, giorno dopo giorno ha distrutto le mie articolazioni.

Continuavo a vedere le mani gonfie al mattino,  violacee in inverno a causa del Reynaud, mi sentivo priva di energie, la pancia sempre gonfia, vedevo i rotolini sui fianchi, provavo forti dolori mestruali, ed avevo difficoltà ad allacciarmi le scarpe.

Volevo provare a sentirmi libera da quella gabbia che mi vedevo intorno, libera dalle continue visite specialistiche ed analisi, ero stufa di sentirmi così VULNERABILE.

Ero stufa di provare quel senso di insoddisfazione, di angoscia, di disagio ogni giorno.

Non mi sono arresa, ho studiato e messo a punto un metodo che, mi ha permesso di incatenere l’artite mandandola in remissione.

Sono riuscita a fare in modo che l’alimentazione diventasse il mio principio attivo.

Nel momento in cui mi sono accorta che il percorso intrapreso, stava funzionando, ho ripensato che ne era valsa la pena di cambiare delle abitudini alimentari, di provare nuovi alimenti, di rinunciare anche a qualche alimento che mi faceva male.

Sapevo di avere un problema, ma non ero cosciente che potesse esistere una soluzione per risolverlo.

So benissimo che una patologia autoimmune non scompare, una volta che si attivata è per sempre, proprio come un diamante!

Ma, come un diamante sta incastonato nella pietra, così ho relegato l’artite, immaginandola all’interno di una piccola cella del mio corpo.

Sono rinata dalle mie stesse ceneri, come la Fenice ed ho capito che il mio scopo era quello di aiutare chi come te si è rivista nelle mie stesse condizioni.