Il caffè e le sue alternative

Il caffè è una bevanda molto popolare in tutto il mondo. 

Durante la tostatura si formano, sostanze essenziali per lo sviluppo dell’aroma e del gusto, come la caffeina e l’acido clorogenico, un polifenolo. 

Il caffè rientra tra gli alimenti definiti “voluttuari”, vale a dire non necessari alla salute perché non contengono sostanze nutritive fondamentali per l’organismo.


Le sostanze in esso contenuto, tuttavia, possono svolgere importanti funzioni.

La quantità di caffeina varia in base alla miscela di caffè e al contenuto di acqua (più acqua c’è nella preparazione e maggiore sarà la quantità di caffeina presente). 

A seconda del metodo di preparazione e della miscela usata, una tazzina di caffè può contenere da 60 a 200 milligrammi di caffeina.

La caffeina è in grado di interagire con particolari molecole (recettori) che hanno la funzione di regolare il sistema nervoso, cardiovascolare ed endocrino.



La caffeina agisce da stimolante del sistema nervoso centrale bloccando l’azione della adenosina, una sostanza prodotta dall’organismo che promuove il sonno, la vasodilatazione e diminuisce la frequenza cardiaca.

La caffeina favorisce la produzione di due ormoni (adrenalina e noradrenalina) che aumentano il metabolismo corporeo, il numero di battiti del cuore (frequenza cardiaca) e la pressione arteriosa oltre a determinare maggiore eccitabilità e capacità di concentrazione. 

Per questo motivo, il caffè è noto come tonico e alleato contro la stanchezza.


La caffeina agisce anche sul sistema immunitario, comportandosi come un immunomodulatore, modulando la risposta immunitaria innata e quella acquisita con effetti ancora difficili da definire, ma verosimilmente anti-infiammatori.

La caffeina sopprimerebbe la produzione di citochine pro-infiammatorie come il TNF-alfa, ma anche quella di anticorpi, svolgendo un effetto positivo in pazienti con malattie infiammatorie croniche come artrite o psoriasi.

Il caffè riduce però, l’assorbimento e la disponibilità per l’organismo di alcune sostanze come la riboflavina (vitamina B2), il ferro e il calcio.


Persone con disturbi gastrointestinali, come reflusso acido o ulcera dello stomaco, anemia o osteoporosi dovrebbero evitare di assumere caffè.


Quali alternative allora è possibile consumare?

Ginseng

Il ginseng (Panax ginseng), una radice rinvigorente, energizzante e anche digestiva. Ha un gusto dolce e deciso.

In particolare, si ritiene che sia in grado di migliorare la resistenza, sia fisica che mentale, allo stress e alla fatica, in caso di convalescenza, stanchezza, perdita di concentrazione, mancanza di appetito, ansia ed insonnia.

Attualmente, è molto diffuso l’impiego a scopo ricreativo del cosiddetto “caffè di ginseng”, che viene proposto nei bar o nei distributori automatici. Si tratta, in realtà, di una bevanda aromatizzata al ginseng, in quanto il suo contenuto è molto basso (0,3% – 1%).

Per cui è meglio utilizzarlo come infuso o decotto.

La dose consigliata di ginseng corrisponde a 200 mg al giorno di estratto secco o da 0,5 a 2 g al giorno di radice secca.


Erba di grano

Un mix di orzo, farro e frumento che oltre all’effetto energizzante conferisce una serie di nutrienti quali vitamine, sali minerali e antiossidanti. 

Il succo di erba di grano dona un’elevata resistenza fisica e mentale, aumenta le difese immunitarie e depura l’organismo. 

Ogni bicchiere contiene una grande percentuale di clorofilla per questo oltre ad apparire di colore verde combatte i radicali liberi;

può essere utilizzata anche come antibatterico naturale. 



Erba mate

Dall’infusione dell’erba mate si ottiene una bevanda benefica sia per il corpo che per la mente. 

Può essere una valida alternativa al caffè, in quanto contiene una sostanza simile alla caffeina che si chiama matina, per la sua capacità di stimolare il sistema nervoso ed aumentare l’energia. 

L’erba mate ha proprietà antiossidanti e diuretiche, aumenta il metabolismo fisico e contribuisce al dimagrimento corporeo. 

Le foglie essiccate si trovano nei negozi biologici e nelle erboristerie, la sua preparazione è come quella di una semplice tisana.


Caffè di cicoria

Con la cicoria si può ottenere un’ottima bevanda dal gusto amaro simile a quello del caffè ma senza caffeina. 

Durante il periodo autunnale vengono raccolte le radici della cicoria, ed una volta fatta essiccare viene macinata, fatta bollire in acqua e poi filtrata;

oppure esistono delle miscele già pronte da poter mettere nella moka. 

Il caffè di cicoria, oltre ad avere un buon sapore, è ottimo per la salute del corpo: aiuta la digestione, regolarizza la frequenza cardiaca, disintossica il fegato, migliora la flora batterica intestinale, regolarizza la glicemia ed infine contrasta i radicali liberi.

Il caffè di cicoria si può trovare macinato, solubile e in bustine.


Caffè d’orzo

Un’infusione di orzo macinato e tostato che non contiene caffeina.

In commercio ne esistono diverse versioni, può essere preparato in cialde, con la moka o anche solubile.

Per il suo alto contenuto d’amido è ottimo come carica energetica ad inizio mattinata, contribuisce a ridurre il livello di colesterolo cattivo nel sangue e fa ritrovare la regolarità intestinale.

Può essere assunto in ogni regime alimentare tranne da chi soffre di celiachia in quanto l’orzo è un cereale che contiene glutine.


Caffè di tarassaco

Ottenuto dalle radici tostate della pianta di tarassaco, anche chiamata dente di leone, questa bevanda è antinfiammatoria e benefica per il fegato. 

Spesso la miscela che viene venduta in bustine non è semplicemente tarassaco ma contiene anche cicoria ed orzo. 

È meglio non consumare il caffè di tarassaco in caso di calcoli renali, gastriti e ulcere.



Nonostante il caffè abbia delle ottime proprietà tra cui il miglioramento della forza, della potenza e della capacità di svolgere attività fisica, essendo una sostanza tonificante ed energizzante, ci sono casi in cui non può essere assunto.

In commercio esistono valide alternative, ma occorre prestare attenzione durante l’acquisto ed evitare di comprare prodotti che contengono un’infinità di zuccheri e tracce di quel prodotto, esempio il ginseng.



Fonte

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8468147/

Condividi

Facebook
LinkedIn

Lascia un commento

Leggi anche...