Linea diretta tra intestino e malattie autoimmuni

Il tratto gastrointestinale, è una linea di collegamento diretta tra l’ambiente esterno e l’interno del corpo.

E’ una delle prime barriere di difesa dall’attacco dei patogeni, ma quando la barriera intestinale diventa permeabile, viene meno la capacità di protezione.

Immagina la barriera intestinale come la barriera del Trono di Spade, da un lato gli estranei (batteri, glutine e sostanze tossiche), dall’altro i Gurdiani della notte e l’esercito del Nord (Macrofagi, linfociti, cellule dendritiche). Quando il drago fa breccia nella barriera gli estranei l’attraversano; quando a livello intestinale vengono sciolti i legami tra le giunzioni che uniscono le cellule dell’epitalio intestinale, si crea una breccia che consente ai nemici di entrare.

Quando l’intestino diventa permeabile, cioè simile ad uno scolapasta, attraverso i buchi passano oltre ai batteri che normalmente vivono nell’intestino anche le sostanze che essi producono e, finiscono nel circolo sanguigno attivando così il sistema immunitario.

La permeabilità intestinale, è causata da un cambiamento in alcune proteine, che tengono unite le cellule intestinali impedendo il passaggio di diverse sostanze. Tali proteine sono chiamate Tight Junctions (TJ) ed assomigliano a due mani unite tra loro.

Figura 1. Cellule intestinali con la rottura delle tight junctions e l’entrata di diverse sostanze nel circolo sanguigno

 

 

E’ importante mantenere l’intestino in buona salute poiché aiuta a prevenire il manifestarsi di una patologia autoimmune.

 

La barriera intestinale è formata da due strati di muco quello esterno e quello interno (dove è presente la flora batterica), le cellule intestinali (enterociti) legate insieme dalle tight junctions e da altre proteine, e sotto queste cellule si trova il sangue con le sue cellule ovvero linfociti, macrofagi, cellule dendritiche.

Se lo strato di muco viene danneggiato si va incontro a infiammazione intestinale.

 


Figura 2. Rappresentazione della barriera intestinale. Doppio strato di muco, cellule dell’epitelio unite dalle giunzioni serrate e al di sotto i vasi sanguigni.

 

Quali sono le cause della permeabilità intestinale?

Un eccessivo consumo di bevande alcoliche, un’alimentazione sbilanciata verso alimenti infiammatori, contatti prolungati con sostanze tossiche.

Inoltre periodi di stress prolungati inibiscono la capacità del sistema immunitario di rispondere rapidamente, rallentandone le funzioni di protezione contro i patogeni.

In presenza di intestino permeabile, rallenta il flusso di sangue verso gli organi implicati nella digestione ed aumenta così l’accumulo di sostanze tossiche.

Ogni cambiamento a carico della flora batterica intestinale (disbiosi) è causa della permeabilità intestinale, che porta anche allo sviluppo di una patologia autoimmune.

Con il termine disbiosi ci si riferisce ad un cambiamento strutturale o funzionale a livello del microbiota intestinale che muta l’equilibrio preesistente.

In disbiosi sono prodotte sostanze che vanno ad attivare l’immunità.

 

Danni a carico dell’apparato digestivo o del fegato, amplificano la permeabilità intestinale, rendendo così l’intestino simile ad uno scolapasta.

Inoltre cibi poveri in fibre, rallentano il transito intestinale facendo sì, che sostanze tossiche restino per un tempo maggiore a contatto con la mucosa intestinale, causando irritazione.

Gli alimenti industriali, soprattutto quelli processati, contengono molti additivi che causano irritazione intestinale.

 

I batteri della flora intestinale, hanno anche il compito di regolare la permeabilità della barriera; l’attività di fermentazione di tali batteri, ha effetti benefici non solo sulla barriera ma anche sulla sua permeabilità.

Gli alimenti fermentati, hanno un’attività antiinfiammatoria.

 

Dall’intestino permeabile alle patologie autoimmuni

Quando all’interno della barriera intestinale si generano dei buchi, sostanze non digerite (es. glutine) e batteri (sia buoni che cattivi), fanno breccia all’interno del muro ed attivano il sistema immunitario che reagisce contro se stesso determinando patologie autoimmuni come diabete di tipo 1, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, malattie infiammatorie dell’intestino, ecc.

 

Diabete di tipo 1

Tale patologia autoimmune è caratterizzata dalla distruzione delle cellule beta del pancreas, che sono quelle che producono insulina, sostanza che abbassa la glicemia dopo un pasto.

L’aumento della permeabilità intestinale causata dalla rottura delle giunzioni che tengono unite le cellule della barriera intestinale, è il punto di inizio che scatena il diabete di tipo 1.

La gliadina, proteina presente nel glutine, è l’innesco che porta all’autoimmunità.

A causa dell’intestino scolapasta, diversi batteri attraverso il circolo sanguigno ed i linfonodi, raggiungerebbero il tessuto pancreatico, attivando i linfociti T che scatenano il diabete 1.

 

Sclerosi multipla

In pazienti con sclerosi multipla, è frequente la presenza di un intestino permeabile. Si è visto che sono i batteri intestinali a determinare lo sviluppo di tale patologia quando prevalgono specie patogene.

La somministrazione di prebiotici (sostanze che favoriscono la crescita dei batteri buoni) e probiotici (batteri vivi, es. fermenti) ripristina l’equilibrio intestinale.

 

Malattie intestinali infiammatorie (IBD)

Tra esse ci sono il Crohn (che colpisce il tratto gastrointestinale dalla bocca all’ano) e la colite ulcerativa (che colpisce il colon). Le cause scatenanti queste infiammazioni sono diverse: ambientali, genetiche e immunologiche.

La disbiosi intestinale gioca un ruolo fondamentale nel determinare le IBD, ed è causata da uno squilibrio tra batteri aerobi ed anaerobi che compongono la flora intestinale.

 

Spondilite anchilosante

Sindrome reumatica che complisce i giovani adulti, caratterizzata da rigidità e dolore alla schiena.

Nella spondilite, giocano un ruolo importante i batteri presenti nell’ileo che in disbiosi vanno ad attivare la risposta immunitaria.

 

Lupus eritematoso sistemico

Patologia autoimmune multisistemica caratterizzata da un’iperattiva risposta immunitaria che causa una severa e persistente infiammazione, spesso provocando danni multiorgano.

L’aumento del lipopolisaccaride prodotto dai batteri, assorbito attraverso il lume intestinale causa la progressione del lupus.

Si attiva così la risposta infiammatoria e l’attività dei macrofagi va a danneggiare i tessuti.

La somministrazione di probiotici in pazienti affetti da lupus, ha migliorato la sintomatologia, riducendo la disbiosi.

 


Figura 3. Stress, tossine, patogeni, cibo, farmaci, infezioni sono gli inneschi della permeabilità intestinale. L’entrata di sostanze all’interno della barriera intestinale comporta l’attivazione del sistema immunitario con le sue stesse strutture, sviluppando patologie autoimmuni.

 

Come curare la permeabilità intestinale?

La permeabilità intestinale gioca un ruolo chiave nello sviluppo delle patologie autoimmuni.

Le misure da attuare nel breve termine sono la riduzione e/o esclusione di cibi ricchi in glutine, zuccheri e latticini.

Prediligere cibi crudi, brodo d’ossa, tè verde per il mantenimento della salute intestinale.

L’aggiunta di prebiotici e probiotici alla dieta favorisce l’equilibrio intestinale riducendo la permeabilità.

Uno dei maggiori prebiotici è l’inulina che favorisce la crescita dei Bifido batteri.

Quindi avere un intestino in equilibrio, evitando il manifestarsi della permeabilità intestinale, riduce anche il rischio di sviluppare una patologia autoimmune.

 

 

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Fonte:

Leaky Gut and Autoimmunity: An Intricate Balance in Individuals Health and the Diseased State. Bilal Ahmad Paray et Al. Int. J. Mol. Sci. 2020, 21, 9770.

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