Visita il sito della FAO, e ti renderai conto degli sprechi che giornalmente si fanno. Ogni anno si stima lo spreco di circa:
- 30% della produzione annuale di cereali, idealmente corrispondente a 978,31 miliardi di confezioni di pasta.
- 20% della produzione annuale di uova e latticini, idealmente corrispondente a 735,97 miliardi di uova.
- 35% della produzione annuale di prodotti ittici, idealmente corrispondente a 3,84 miliardi di salmoni dell’Atlantico.
- 45% della produzione annuale di frutta e verdura, idealmente corrispondente a 4,74 trilioni di mele.
- 20% della produzione annuale di carne, idealmente corrispondente a 96,16 milioni di mucche.
- 20% della produzione annuale di semi oleosi e legumi, idealmente corrispondente alla quantità di olive necessaria a produrre abbastanza olio da riempire 14.104 piscine olimpiche.
- 45% della produzione annuale di radici e tuberi, idealmente corrispondente a 1,28 miliardi di sacchi di patate.
1.3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato ogni anno nel mondo; 24,5 milioni di tonnellate di biossido di carbonio sprigionati inutilmente nell’atmosfera ogni anno nel nostro paese per produrre e trasportare beni alimentari destinati alla pattumiera.
Quali sono le cause principali:
Perdita di cibo: causata da agricoltura, post-raccolta, lavorazione, distribuzione.
Spreco di cibo: causato dalle cattive abitudini e dai comportamenti sbagliati dei consumatori finali.
Sperpero di cibo: l’unione dei primi due fattori.
La riduzione degli sprechi dovrebbe diventare una priorità. Limitando le perdite produttive delle aziende agricole dovute a cattive pratiche e bilanciando meglio la produzione con la domanda consentirebbe di non utilizzare le risorse naturali per la produzione di cibo non necessario.
Laddove il riutilizzo non fosse possibile, si dovrebbe pensare al riciclo e al recupero: riciclaggio dei sottoprodotti, decomposizione anaerobica, elaborazione dei composti e l’incenerimento, con recupero di energia rispetto all’eliminazione nelle discariche (il cibo non consumato che finisce per marcire nelle discariche è per altro un grande produttore di metano, gas serra particolarmente dannoso).
Sprechi domestici
Sei sicura che tutti gli scarti siano inutili?
Quanti cibi e prodotti avanzano ogni giorno, dimenticati nei frigoriferi o nelle dispense, nonostante siano ancora buoni da mangiare?
L’ABC dell’anti-spreco:
- Quando si ha una piccola scorta di generi a lunga conservazione, come pasta, zucchero, caffè, scatolame, bisognerebbe controllarla periodicamente, avendo cura di consumare gli alimenti in prossimità della scadenza; Cerca di rispettare gli “anziani”, spesso i cibi che hanno superato la data di scadenza sono ancora sicuri, commestibili e buoni.
- Se vai a fare la spesa subito dopo pranzo, è scientificamente dimostrato che in questa fase si è meno invogliati all’acquisto di generi alimentari superflui.
- Compila la lista precisa degli ingredienti necessari per 3-4 giorni ed attieniti esclusivamente a quella.
- Ricicla scarti ed avanzi (gli avanzi di un’ottima cena si gustano con piacere anche il giorno dopo).
- Tieni conto della stagionalità dei prodotti. Il prodotto di stagione è di solito a chilometro zero ed ha alcuni innegabili vantaggi:
- si conserva meglio perché ha trascorso meno giorni di vita tra la produzione e l’arrivo sulla tavola
- deve essere imballato meno perché il tragitto che deve fare è minore
- non è stato conservato in celle che ne arrestano la maturazione in modo traumatico (se si tratta di un prodotto ortofrutticolo)
- incide meno sui costi globali perché non arriva, con dispendio di carburante, dall’altro capo del mondo
- sostengono l’economia locale e sono più economici
- Utilizza il congelatore in modo corretto.
- Fai acquisti a seconda del fabbisogno familiare, perché è inutile comprare più confezioni di latte da mezzo litro in una famiglia di quattro persone, caricandosi di plastica o vetro. Per contro, il single che acquista il litro di latte in confezione unica per macchiare appena l’espresso della colazione avrà sempre del latte che andrà a male e sarà da buttare.

Quindi:
- adegua le dimensioni delle confezioni acquistate alle esigenze reali della famiglia;
- utilizza il congelatore per conservare il surplus acquistato perché in offerta conveniente;
- acquista una quantità ingente in confezione unica solo ogni volta che sai di avere il tempo di processarla tutta insieme;
- travasa in contenitori ermetici quelle merci che, distribuite in sacchetti sigillati, deperiscono con l’umidità o possono diventare ricettacolo per larve di insetti e moscerini (pasta biologica, farina, riso ad esempio);
- accertati in sede di acquisto di un prodotto che la richiusura del packaging sia semplice anche in caso il contenuto non si utilizzi tutto in un colpo solo;
- prediligi i prodotti con packaging ecologico, sostenibile, riciclabile, richiudibile, riutilizzabile per altri scopi (yogurt nel vetro ad esempio, o vaschette di formaggio perfettamente richiudibili);
- scegli packaging di carta e cartone, sicuramente meno impattanti sull’ambiente rispetto alla plastica.
Riutilizza e Ricicla
Attenzione perché le due parole non si equivalgono in termini di costi sociali!!!
Allora quali sono le cose che puoi riutilizzare in cucina?
- Non gettare le bucce dei mandarini o delle arance biologiche (per le arance togliete completamente la parte bianca), falle seccare all’aria o nel forno a bassa temperatura, poi tritatele finissime e tienile in un vasetto di vetro; puoi usarle per insaporire le tue ricette dolci o salate.
- Non gettare le foglie più dure dei carciofi, usale per preparare un brodo per la cottura di un risotto, di un sugo, o di una zuppa.
- Sempre le foglie scartate dei carciofi possono essere trasformate in crema; Lavale e saltale in un soffritto di cipolla e olio, bagnale con acqua salata o brodo e falle cuocere a lungo. Poi frullale, passale ed avrai una salsa.
- Se hai del pane raffermo ma non secco, taglialo a fette, passaci dell’olio, spolverizzalo col rosmarino e tostalo in forno.
- Se ti avanza della frittata potrà essere una risorsa per spuntini e panini.
- Non buttare le teste dei gamberi, sono ottime per realizzare del brodo oppure essiccale e usa la polvere ottenuta per insaporire i piatti.
- Sempre con le teste dei gamberi puoi fare un ottimo sugo. Prepara un soffritto con un cipollotto, sedano, aglio e timo, fai tostare le teste, sfuma con il cognac, aggiungi i pomodori, un po’ d’acqua, porta a bollore e fai cuocere per 15 minuti. Frulla, filtra e, se è il caso riduci ancora un po’il sugo.
- Se ti avanzano dei ceci, frullali con aglio, olio e paprica e servili su del pane tostato.
- Quando le uova stanno per scadere ma non prevedi un utilizzo immediato, conservale in freezer. Sgusciale, sbattile, aggiungi un po’ di sale (per 5/6 uova mezzo cucchiaino) o di zucchero (per 5/6 uova un cucchiaio e mezzo) per evitare che il tuorlo congelandosi si raggrumi.
- Quando hai della frutta abbastanza matura, utilizzala per la preparazione di confetture (usa barattoli di piccole dimensioni in modo da mangiarla in breve tempo, evitando in tal modo la formazione di muffe).
- Non gettare le foglie esterne del sedano o le carote e le cipolle un po’ avvizzite, puliscile e tagliale a cubetti; metti il tutto nel congelatore. All’occorrenza avrai già il soffritto pronto.
- Ricicla le bucce e i torsoli delle mele (senza semi) per fare della gelatina: cuoci 4 tazze piene con 5 tazze d’acqua per 20 minuti, poi filtra due tazze di liquido e rimettilo sul fuoco con una tazza di zucchero e un cucchiaio di succo di limone. Fai addensare mescolando.
- Non gettare le bucce delle melagrane, sono molto utili per preparare un decotto astringente in caso di disturbi intestinali.
- Quando compri la zucca, soprattutto se intera, prendi i semi all’interno, lavali, asciugali e mettili al sole per qualche giorno oppure in forno ad essiccare; una volta secchi riponili in dei barattoli di vetro e saranno pronti per essere gustati come snack o per arricchire zuppe ed insalate.
Il cibo è convivialità, passione, emozione, sentimento.
Bibliografia
CUCINA ANTI SPRECO, recuperare, riciclare, risparmiare. E-book Autori vari (Febbraio 2017)