Un nuovo indiziato nelle patologie autoimmuni

Quali sono le cause che attivano una patologia autoimmune?

Troppe volte, per errore, si pensa che una patologia autoimmune sia causata dalla genetica, invece sono diversi gli attori in scena.

Oltre alla predisposizione genetica vi sono i fattori ambientali, la disbiosi intestinale, i difetti nelle vie di comunicazione intestino-cervello.

Sebbene tu possa essere geneticamente predisposta ad avere una malattia autoimmune, potresti non manifestarla affatto o  manifestarla quando intervengono altri fattori che accendono la patologia.

La permeabilità intestinale, chiamata anche “Leaky gut” ovvero intestino che perde, è una delle maggiori cause dello sviluppo di una patologia autoimmune.

Negli ultimi 50 anni, le abitudini alimentari si sono sempre più spostate verso un’alimentazione ricca in zuccheri e grassi trans, tipica dei fast food, allontanandosi dai sapori della tradizione.

L’intestino diventa come uno scolapasta quando ciò che si ingerisce non viene sminuzzato ma resta in pezzi grossi che rompono le cellule dell’intestino; passa attraverso il sangue, si lega a dei globuli bianchi e poi queste strutture vanno nei vari tessuti causando l’infiammazione.

 

 

 

Le cellule dell’intestino sono legate tra loro da una sorta di collante che permette il passaggio solo di alcune sostanze (per intenderci solo chi è sulla lista degli invitati può entrare).

Però esiste una proteina chiamata zonulina, che può far aprire il collante e far entrare acqua e altre sostanze, dentro e fuori l’intestino.


Figura 1.
Grosse molecole che rompono le giunzioni tra le cellule, entrano nell’intestino e finiscono nel sangue. Lì si legano ai linfociti e viaggiando attraverso il circolo sanguigno, raggiungono i vari distretti del corpo causando infiammazione.

 

 

 

Se la zonulina aumenta, consente il passaggio di sostanze indesiderate.

I due principali fattori che causano l’aumento della zonulina sono il glutine e sostanze infiammatorie prodotte dai batteri intestinali, ma anche abitudini errate (alimentazione sbilanciata, consumo di alcol, stress), utilizzo di farmaci come FANS e antibiotici e l’infiammazione cronica.


Figura 2. Cellule dell’intestino che in seguito all’aumento di glutine e del segnale di zonulina, perdono la struttura delle loro giunzioni, facendosi attraversare.

 

 

 

 

 

La zonulina viene impiegata come marcatore per capire quanto è permeabile l’intestino nelle diverse patologie autoimmuni.

Ad esempio valori superiori a 10 ng/ml indicano che l’intestino è permeabile e quindi bisogna intervenire subito per far si che ritorni in salute.

In che modo si può intervenire?

Bisogna in primis partire dall’alimentazione ed eliminare tutti quei fattori pro-infiammatori come glutine, caseine, prodotti industriali, carni lavorate (wurstel).

Preferire frutta e verdura ricche in antiossidanti, cioè sostanze antiinfiammatorie, cereali privi di glutine, pesce azzurro che contiene omega-3 e semi oleaginosi.

Preferire alimenti contenenti vitamina B2, zinco, quercetina, l’uso della curcuma, potente antiinfiammatorio naturale.

L’insieme di permeabilità intestinale, sistema immunitario, microbiota intestinale, predisposizione genetica ed esposizione a fattori ambientali crea il terreno fertile per lo sviluppo delle malattie infiammatorie croniche.

La composizione e le funzioni del microbiota intestinale possono influenzare la sua permeabilità.

 

 

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Per approfondimenti

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21248165/

https://doi.org/10.1093/biohorizons/hzx015

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